
(articolo redatto da Angelo Matarazzo)
Nexsoft ha partecipato al THE360EVENT tenutosi a Roma dal 13 al 15 Ottobre 2023. Nella tre giorni abbiamo toccato con mano un po’ della tecnologia che ruota intorno ai video e alle foto 360 e molti sono stati gli interventi interessanti e gli spunti da cui partire.
Vediamo in questo articolo quali sono le basi per approcciarsi a questa tecnologia.
La tecnologia “360”

Cominciamo spiegando in modo semplice che cosa significa “360” e quali sono gli aspetti più importanti di questa tecnologia.
I Video 360 o alcune volte videoVR è una tipologia di contenuto che permette un’esperienza immersiva, in cui gli spettatori possono esplorare il video da qualsiasi angolazione: è come trovarsi al centro di una sfera dove viene proiettato un video e se si indossa un visore il senso di immersività è pressoché totale.
Il workflow
La produzione di video a 360 gradi richiede l’uso di telecamere con multiple lenti, solitamente da 2 a 16 lenti fisheye. La qualità dell’immagine dipende dal tipo di sensore che è dietro a ogni lente, che ne determina anche il prezzo. Non entriamo nel dettaglio, ma forse chi è appassionato di foto può capire la differenza che passa tra un micro 4/3 e un mezzo pollice.
Una volta effettuate c’è la fase di “stitching” che è cruciale, poiché coinvolge l’assemblaggio delle immagini catturate dalle diverse telecamere per creare l’esperienza sferica.
Una volta completata la post-produzione, il video deve essere codificato in un formato compatibile con le piattaforme di distribuzione, come YouTube, Facebook o piattaforme VR dedicate come DeoVr. Questo passaggio assicura la fruizione del video a 360 gradi su dispositivi compatibili, come visori VR o semplicemente su un computer o uno smartphone. Naturalmente, l’effetto immersivo è totalmente differente se si utilizza uno smartphone o un visore tipo Quest o Pico.

L’effetto Wow
Per non scomodare McLuhan e la sua storica frase “The medium is the message” è divertente sempre vedere quando le persone indossano un visore per le prima volta e vedono un video 360; gli si stampa un sorrisone e fanno la famosa esclamazione. Ed è lì che capisci quanto il filoso canadese avesse ragione: in base al mezzo che utilizziamo per la comunicazione di un messaggio, il messaggio stesso deve cambiare e se abbiamo a disposizione un mezzo come un visore VR allora un video non può essere lo stesso di quello che si vede su un normale TV flat ma deve avvolgerci; deve essere 360 appunto.
Quando si vede un video a 360 gradi l’effetto “wow” è una reazione comune di meraviglia, sorpresa e coinvolgimento, che si prova quando si è immersi in un mondo virtuale attraverso un visore VR. Questo effetto è dovuto a diverse caratteristiche chiave dei video a 360 gradi e dei visori VR: ti sembra di essere fisicamente presente in un luogo, il che crea un’esperienza altamente coinvolgente e immersiva; puoi guardare in qualsiasi direzione semplicemente girando la testa, il che aggiunge un elemento di interattività e realismo. Questo permette di esplorare dettagli, angoli nascosti e prospettive diverse, creando una sensazione di controllo e scoperta. La combinazione di suoni stereofonici e ambifonici, può creare un’esperienza emozionale intensa. Ci si può sentire completamente immersi nell’azione e nelle storie dei video a 360 gradi.
8K, maledetti 8k: l’importanza della risoluzione
La qualità dell’immagine è cruciale per rendere l’esperienza immersiva ancora più coinvolgente. Tuttavia, anche se non è sempre necessario che la risoluzione sia di 8K per vedere un video su Youtube o su uno schermo di un PC, è fondamentale per la fruizione su un visore.
L’immagine sotto ci aiuta a capire questo concetto. Quello che vedete sotto è un frame equi rettangolare che viene distribuito sulla sfera virtuale: ciò che noi vediamo in un visore è solo una parte di esso,circa la 16esima parte.
Se un singolo frame 8k è di circa 8000 pixel in orizzontale e 4000 pixel in verticale, in un visore vedremo una porzione di 2000×1000 quindi un video di 2 milioni di pixel che corrisponde a una risoluzione di un Full HD (1080p): non sembra poi una risoluzione così eccezionale se pensiamo che lo schermo del visore è a pochi cm dai nostri occhi.

Siamo pronti?
È questa la domanda che si pongono in molti. Di sicuro questo tipo di contenuti ad oggi non è molto diffuso per il semplice fatto che per coglierne il potenziale è necessario un visore VR, utilizzato al momento da pochi (quali gamers, tecnofili e aziende). Ma negli ultimi anni tutto il settore sta avendo una diffusione senza eguali e anche se il “Metaverso” sembra oggi una parolaccia, la pietra è stata lanciata e le increspature nell’acqua si vedono in 360.
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